Le acque del Nera nonché quelle dei suoi affluenti, all’interno del territorio di interesse, vedono il continuo sfruttamento antropico.

Gli usi, che procurano all’uomo utilità diretta e/o indiretta e che ne modificano il deflusso naturale, sono molteplici: da quelli idroelettrici all’itticoltura, dall’utilizzo a scopo irriguo a quello idropotabile comprensivo dell’imbottigliamento delle acque.

Il Piano di tutela regionale delle acque aggiornato per il 2016-2021 prevede, tra le “misure di base”, la costituzione di un “Catasto informatizzato delle concessioni per uso civile, industriale ed agricolo delle risorse idriche superficiali e sotterranee”, utile a gestire, regolare, controllare, monitorare nonché a rappresentare la banca dati per tutti i prelievi idrici superficiali e sotterranei, rilevando anche i bilanci idrici dei vari utilizzatori, con l’obbligo per questi ultimi della misurazione in continuo delle portate restituite (questo al fine di garantire la sussistenza del deflusso ecologico).

Inoltre, a mezzo delle Deliberazioni della Conferenza Istituzionale Permanente n. 3 del 14/12/2017 (Direttiva Derivazioni) e n. 4 del 14/12/2017 (Direttiva Deflussi Ecologici), l’Autorità di bacino distrettuale ha integrato il Programma delle Misure accluso al Primo aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto idrografico dell’Appennino Centrale, con l’obiettivo di attuare la Direttiva 2000/60/CE rispetto al raggiungimento e/o mantenimento degli obiettivi ambientali dei Piani di gestione delle acque afferenti al distretto idrografico. Considerata l’imporanza del tema degli approvvigionamenti, attraverso il primo documento si stabiliscono le metodologie per la valutazione ambientale ex ante delle derivazioni idriche per le acque superficiali e sottorranee, mentre con il secondo si definisce la univoca metodologia per la determinazione dei deflussi ecologici nel territorio distrettuale.

In attesa della elaborazione del Catasto sopra citato, è utile in questa sede ricordare le derivazioni – a scopo idroelettrico e non – più notevoli ad oggi sussistenti nel tratto interessato.

Una derivazione rilevantissima a livello regionale è quella del Canale del medio Nera. Tale derivazione, quasi totalmente in galleria, ha origine a Triponzo e dopo un percorso di 42 chilometri va ad alimentare il lago di Piediluco 24 ore su 24, derivando verso il Lago (per scopi idroelettrici, in quanto le acque sono poi dirette alla centrale di Galleto–Monte S.Angelo) buona parte delle acque del fiume Nera. Da rilevare che con l’apertura del Canale, nel 1932, il bacino imbrifero naturale del lago è stato ampliato dagli originari 74 kmq a 2.097 kmq. Il vecchio Piano di tutela regionale delle acque indicava (riportando quale fonte del dato ARPA Umbria) una concessione media di 17,6+45 mc/s e massima di 226 mc/s; una concessione massima di 226 mc/s risultava la più elevata dell’intero territorio regionale, addirittura superiore alla concessione massima per la dighe di Corbara ed Alviano (entrambe fissate all’epoca a 200 mc/s). La portata del canale sarebbe comunque stimata in 15 mc/s ed è possibile oggi apprendere da fonti di stampa che questa sarebbe successivamente aumentata (di circa 5 mc/s) a seguito degli eventi sismici del 2016. Ulteriori importanti opere di derivazione a scopi idroelettrici lungo le aste del Nera e del Corno sono quelle di (fra parentisi le concessioni medie indicate dal vecchio PTA): Preci (5,5 mc/s), Triponzo (13,2 mc/s) e Biselli (5 mc/s).

Tralasciando gli impianti di itticoltura ed i prelievi a scopo irriguo, distribuiti un po’ ovunque ed in maniera piuttosto omogenea sul territorio, degna di nota è la possente opera di captazione a scopo idropotabile che ha preso il via a partire dal 2015. Si tratta di una captazione, complessiva, di 400 litri al secondo (fonte: Servizio Idrico Integrato – Terni) a favore del sistema acquedottistico ternano-amerino, che vede il suo punto di prelievo più a monte ubicato presso il fosso della Romitoria in Comune di Scheggino (ve ne sono poi altri ubicati a Ferentillo ed Arrone), all’interno del territorio del Consorzio BIM.